Esame colesterolo e glicemia
Esame della glicemia
Il glucosio è uno zucchero presente nel nostro sangue e rappresenta la principale fonte di energia per il nostro organismo.
La glicemia è la misurazione della quantità di glucosio presente nel sangue. Può essere eseguita a digiuno, dopo un pasto oppure (curva glicemica) a più riprese dopo somministrazione di zucchero. Viene combinato con la glicosuria, cioè la ricerca di glucosio nelle urine, dove normalmente è assente.
La glicemia deriva principalmente dall’alimentazione, oltre che dalla glicogenolisi epatica e dalla gliconeogenesi da parte del fegato di precursorsi non glicidici. E’ aumentata nel diabete mellito tipo I e II e nel diabete mellito secondario da affezioni del pancreas. La glicemia è aumentata inoltre nel diabete insulino-resistente, ridotta tolleranza glicidica, stress, obesità, tumori cerebrali, sindromi convulsive, epatopatie croniche.
Valore normale: da 0,8 a 1,2 g/l (a digiuno).
E’ l’esame fondamentale per la diagnosi del diabete e per valutare la gravità della malattia. Attualmente si pone la diagnosi di diabete quando la glicemia a digiuno tocca o supera i 2 g/l e sempre che la glicosuria riveli la presenza di glucosio nel sangue. Se invece il valore, pur essendo superiore a 1,20 g/l a digiuno, non raggiunge i 2 g/l, si parla di stato «prediabetico» tipico, per esempio, dei soggetti obesi. Valori troppo bassi, cioè inferiori a 0,80 g/l, sono invece indice di un’ipoglicemia, cioè di una carenza di glucosio nel sangue che può causare capogiri e debolezza.
Alti valori di urea possono falsamente elevare i livelli della glicemia. La mancata osservanza della dieta può portare a valori falsamente elevati. Per la determinazione della glicemia post-prandiale il prelievo va eseguito 2 ore dopo un pasto leggero completo. Aumenti dei valori sono dati da agenti ormonali, farmaci psicotropi, catecolamine e farmaci neurologici, analgesici, antipiretici, antineoplastici.
Esame della colesterolemia
Il colesterolo è un importante costituente delle cellule dell’organismo. E’ presente inoltre nella formazione di ormoni, sali biliari e nel trasporto dei grassi, attraverso il sangue, ai tessuti di tutto l’organismo. La maggior parte del colesterolo si forma principalmente nel fegato, in piccola parte proviene da cibi di derivazione animale come le uova ed i latticini.Il colesterolo viene introdotto giornalmente con la dieta (quota esogena) ma viene anche sintetizzato dalle cellule epatiche e praticamente da ogni cellula dell’organismo (quota endogena). Viene trasportato nel sangue mediante le lipoproteine, che lo racchiudono nel loro “core”. Esistono diverse classi di lipoproteine, ognuna delle quali ha uno specifico contenuto in trigliceridi, fosfolipidi e colesterolo. Le lipoproteine a bassa densità LDL che rappresentano la maggior quota di colesterolo nel sangue sono le responsabili dei danni che arreca il colesterolo alle arterie (colesterolo cattivo). Il colesterolo in eccesso dei tessuti viene trasferito alle HDL “Colesterolo buono” che possiamo considerare come degli spazzini di colesterolo. Le HDL infatti svolgono un ruolo protettivo nei confronti della formazione della placca arteriosclerotica (arteriosclerosi, aterosclerosi).
Valore normale: Colesterolo totale, fino a 190 mg/dl; fino a 250 mg /dl (oltre i 50 anni); HDL, da 40 a 50 mg/dl (uomini); da 50 a 60 mg/dl (donne).
Una quantità elevata di colesterolo nel sangue viene considerata un fattore di rischio per l’aterosclerosi e, di conseguenza, per molte malattie cardiache. L’ipercolesterolemia può essere secondaria a un altro disturbo (insufficienza della tiroide, cirrosi biliare, pancreatite…) o primitiva. Oltre al dato totale, però, si deve tenere presente la quantità di colesterolo HDL, che è invece un fattore protettivo. Quindi è più preoccupante un basso livello di colesterolo HDL che un alto livello di colesterolo totale.E’ aumentato nella malattia da accumulo di esteri del colesterolo, ipercolesterolemia poligenica, iperlipemia familiare multipla, ipotiroidismo, sindorme nefrosica, disglobulinemia, ittero colestatico, malattia di Cushing, diabete mellito, pancreatite cronica, glomerulonefriti. E’ diminuito nei deficit di alfa-lipoproteina, ipertiroidismo, insufficienza epatica, anemia, cachessia, malnutrizione, uremia, morbo di Addison.